Sorella Morte
Oscurità.
Gocce di tenebra cadono dalla mensola, scivolando lungo la mia angoscia. In questa notte non mi rendo conto se esisto o semplicemente sto sognando. O se qualcuno sta sognando me.
Un incubo?
Un sogno ad occhi aperti?
Guardo nell'angolo e scorgo una figura. Eppure in questa notte senza luna non dovrei vedere altro che pallidi riflessi della mia tristezza.
Ti vedo, sorella morte.
Sento il tuo freddo alito. Dicevano che saresti stata scheletrica, dalle ossa ormai rovinate dai millenni. Dopotutto nessun essere vivente è riuscito ad evitarti, a cambiare strada. Tu lo seguivi. E facevi si che alla fine si pentisse di averlo fatto. Lo volevi a te.
Mi sono sempre chiesto se provi odio per me. No, sarebbe assurdo odiare ogni essere vivente della terra, io non sono migliore o peggiore degli altri. Il mio corpo non è più forte o delicato.
Mi ami? Cosa ti piace di me, sorella morte? Ti ricordo qualcuno in particolare? Qualche povero diavolo che hai già conosciuto? Non riesco a capire come, ma so che ogni giorno della tua millenaria esistenza viene da te registrato, riesci a richiamarlo alla mente senza fatica alcuna.
Ora ti vedo. Ti muovi. Sei nell'ombra eppure riesco a vederti.
Sei nuda. Perché? Mi aspettavo di vederti abbigliata con un saio. Solo le ossa bianche coperte da stoffa senza tempo.
Hai un corpo da adolescente, bianca, pallida. Sei alta. Questo lo immaginavo.
Il tuo passo non fa rumore. Ti muovi sul pavimento e nessuno se ne accorge. Fuori di qui le auto passano, riesco ad udirle. Odo anche il mio respiro. No! Non sto respirando! E' il tuo! Ansimi. Freddo?
Soffri sorella morte? Ti vedo. Il tuo seno è bianco come il latte, i tuoi capelli lunghi lo coprono. Non riesco a vederlo. E non vedo neanche nulla, più in basso, sotto l'ombelico. Non me ne stupisco. Sei la morte. Non puoi dare la vita.
Piangi. Un rivolo di lacrime ti scende e finisce a terra.
Ma perché? Non riesco a comprenderti, sorella. Eppure ti conosco, da quando nacqui. Sapevo che ti avrei incontrata. Piansi perché sapevo. Come ogni essere vivente.
Ora ti raggiungo. Mi toccherai le spalle. Mi spoglierai, perché ognuno muore nudo, raggiunge l'inferno in queste condizioni. Mi bacerai il collo. Poi la bocca. Poi sentirò la coscienza sparire. Eppure ti amo, sorella morte. Amo il tuo bacio. E' profondo. Ma freddo.
Sentii la vita fino ad ora. Adesso odo solo i singhiozzi della morte. Perché essa ama, ognuno che viene tra le sue braccia. Forse io la vedo così, qualcuno come una vecchia, altri come uno scheletro urlante. Eppure quando la nera terra mi accoglierà i miei occhi bianchi rifletteranno la luce della luna, e vedrò solo una cosa.
Te, Sorellina.


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