Mortale Ritmo
Musica che batte come il mio cuore. Sto camminando senza curarmi di ciò che ho intorno, luogo spento come le mie labbra; i miei pensieri se ne vanno via come polvere spinta dal vento, nella quale gli occhi degli spiriti si confondono. Ti guardo persa in me, ti osservo e adoro il tuo viso così perverso, da ragazzina per bene, mentre in realtà tu, donna vissuta, mi sorridi come faresti ad una vittima sacrificale prima di versare il suo sangue. Non posso toccarti: per me significherebbe la morte. Vorrei abbracciarti, assaggiare le tue labbra fredde, toccare le tue gambe bianche, sentirti vicina. Anche se con questo proverei dolore. Eppure ti rifuggo, o anima dannata, spirito delle foglie morte e della terra coperta d’acqua, tanto da esserne compenetrata, e diventare fango. Non riesco a pensarti se non a come ti ho portata qui, dove ci troviamo, a quando mi hai scansato, al momento in cui ti sei staccata da me, nuda non solo nel corpo ma anche nell’anima. Ti fidavi, forse, mentre io ti temevo. Per questo ti uccisi, con le mie mani grandi e ruvide, e ti gettai nelle fredde acque. Riposa in pace, o mia dama, anche se so che non hai più un’anima che possa riposare. L’acqua forse spegnerà il fuoco che divora in eterno.

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